Flashback

Un salto nel tempo alla scoperta delle nostre origini

16 luglio 1903
Costituzione della Cassa Rurale di Prestiti di Calcio

Sì, finalmente anche per Calcio una sì benefica istituzione può dirsi un fatto compiuto. Anche da noi s’è capito che l’isolamento produce miseria e che l’unione anche dei deboli e dei piccoli forma la forza. Era un pezzo che in questo importante comune il piccolo proprietario e il giornaliero lottavano contro quella strega ischeletrita, brutta come la fame che si chiamava miseria. Ma per l’avvenire non sarà più così, perché l’ora della morte e della scomparsa di questa tiranna crudele dell’umanità è suonata anche fra noi, ed è suonata quando si è costituita in questa Parrocchia la Cassa rurale di depositi e prestiti. Adesso il mio vicino non venderà mica più il melicotto verde sull’aia a buon mercato, come l’anno scorso per pagare le cambiali scadenti, o il fieno prima di San Martino per pagare l’affitto, no, andrà invece alla Cassa Rurale, e prenderà quanto gli occorre al mite interesse del 5 per cento, riservandosi di vendere il melicotto e il fieno quando saranno più cari. Quell’altro là di via Umberto I, quando si avvicinerà l’inverno non andrà mica più a prendere i denari al 10, al 15 e al 20 per cento per comperare la manza da ingrassare. Li prenderà anch’egli al 5, e si avanzerà qualcosa di più dell’anno scorso. L’anno scorso, di tutto il suo strame, della fatica e del rischio non si è avanzato che un po’ di letame e… il panello da pagare. Adesso, se aprirà gli occhi, non farà più così. Mio fratello, non avrà più il campo pieno di gramigne e scarso di frumento e di erba e di melicotto, perché non poteva comperare i concimi necessari; andrà invece alla Cassa Rurale anche lui e prenderà i denari occorrenti per concimare bene il suo campo, il quale gli pagherà il concime anche colla sola paglia. Gridiamo tutti: Evviva la Cassa rurale! Evviva il pozzo dei poveri! Evviva!

Da L’Eco di Bergamo del 12-13 agosto 1903

26 maggio 1957
Costituzione della Cassa Rurale ed Artigiana di Covo

Ciò che ha deciso Covo a dar vita all’iniziativa di una locale “Cassa Rurale ed Artigiana”, al di sopra dei motivi di comodità e di risparmio di tempo e di energie, è stato il proposito di valorizzare ed incrementare tutti i settori dell’economia locale mediante l’azione di un proprio organismo finanziario che – a differenza di una qualsiasi dipendenza bancaria – abbia a raccogliere il risparmio ivi prodotto e formato ed impiegarlo ancora localmente ad incremento e sempre maggiore sviluppo della zona.

Dalla Relazione inviata alla Banca d’Italia dal Comitato promotore della Cassa Rurale ed Artigiana (8 settembre 1956)

28 giugno 1993
Fusione tra la Cassa Rurale ed Artigiana di Calcio e la Cassa Rurale ed Artigiana di Covo e contestuale costituzione della Cassa Rurale ed Artigiana di Calcio e di Covo

Francesco Brevi, presidente della CRA di Calcio al tempo della fusione (1993)I Consigli delle due Casse, considerando la similarità dei problemi e la complementarità delle due aziende, hanno raggiunto l’intesa di avviare il complesso iter giuridico che porterà alla fusione. Nella definizione dei patti sociali, i Consigli delle due Casse hanno tenuto in massima considerazione i principi cooperativi che sono alla base dei nostri Statuti e che hanno come finalità ultima il miglioramento economico e sociale delle comunità interessate. I benefici prodotti dalla costituenda realtà ricadranno infatti sempre e solo sulle comunità locali, senza quindi cambiare lo spirito e le tradizioni della nostra Cassa.

Dalla Relazione degli amministratori della Cassa Rurale ed Artigiana di Calcio (26 novembre 1992)

Battista De Paoli, presidente della CRA di Covo al tempo della fusione (1993)Siamo oggi arrivati a una scelta che è di fondamentale importanza per la vita futura della nostra Cassa, siamo però pienamente convinti che, a fusione avvenuta, la consistenza della nuova Cassa e le sue capacità operative ci consentiranno di poter guardare il futuro con maggior respiro e tranquillità e che la strada della fusione per incrementare le potenzialità e l’efficienza delle Casse sia quella giusta in quanto le dimensioni aziendali devono necessariamente adeguarsi alle esigenze del mercato in cui si opera… Tale scelta deve essere da tutti affrontata con la stessa serena coscienza di preparare, per i nostri giovani e per coloro che ci sostituiranno nel lavoro  e nell’economia della zona, una realtà bancaria più forte e più adeguata al divenire dei tempi.

Dalla Relazione degli amministratori della Cassa Rurale ed Artigiana di Covo (25 novembre 1992)