News dalla Banca
30/01/2009
6 febbraio 2009, ore 16,30. Inaugurazione della nuova filiale di Rovato
E' il 19° sportello della Banca, il 4° aperto in provincia di Brescia, dopo Palazzolo sull'Oglio (2006), Chiari (2007) e Coccaglio (2008). La nuova filiale, che sarà operativa da lunedì 9 febbraio, è ubicata in via XXV Aprile, 163 (angolo via Cesare Battisti)
Rovato è l'insediamento più importante della Franciacorta. Disposto su una superficie di 26 kmq, conta oltre 16mila abitanti. Il territorio comunale comprende anche ben otto frazioni: Bargnana, Duomo, Lodetto, S.Anna, S.Andrea, S.Carlo, S.Giorgio, S.Giuseppe.
ROVATO, UN PO’ DI STORIA…
Si trovano attestazioni sui primi rovatesi nel terzo millennio avanti Cristo: a partire da quel periodo l’area alle pendici del Monte Orfano, linea di demarcazione fra la fertile pianura a sud e le colline della Franciacorta a nord, appare infatti abitata e coltivata.
Bisogna però aspettare il VI secolo a.C. per avere notizie più certe, con l’insediamento dei Galli Cenomani e le loro fortificazioni nella zona dove oggi sorgono il Convento dell’Annunciata e la chiesetta di San Michele: all’epoca, il piccolo edificio sacro doveva essere un tempio dedicato al Dio Sole.
L’arrivo dei Romani e di Giulio Cesare in particolare segna la fortuna del castrum (castello) di Rovato, snodo strategico lungo la doppia direttrice Brescia-Milano e Brescia-Bergamo. Proprio a questo periodo farebbe riferimento il nome di “Rovato”, da “rua” – strada importante – o a “ruatum”, castello rovinato. Secondo alcuni storici, fino ad allora il paese si sarebbe chiamato Tellus o Tetello, come emerge da alcune carte che citano un castello dotato di possenti torri, le cui rovine sarebbero state localizzate sotto il coro della chiesa di San Donato.
Dopo il negativo periodo delle invasioni barbariche, l’arrivo dei Longobardi nel 568 d.C. riporta Rovato in auge. Con la conversione dei Longobardi al Cattolicesimo, operata dal pontefice Gregorio Magno, durante il regno di Agilulfo, la storia religiosa e quella civile conferiscono al paese il ruolo di capitale della Franciacorta: i Longobardi, infatti, attribuiscono all’area del Monte Orfano, già loro sede giurisdizionale, anche la funzione di centro del culto cristiano di tutto l’ovest bresciano. Nel 1265 il paese torna sugli scudi con i “Vespri di Rovato”, sollevazione armata contro i dominatori francesi.
Passata la dominazione milanese, nel 1428 Rovato si sottomise alla Repubblica di Venezia: un rapporto stretto e proficuo, come dimostra ancora oggi la presenza nello stemma comunale del leone di San Marco.
Il 7 agosto del 1509, fu invece il notabile locale Lorenzo Gigli a cacciare dal Castello i francesi, nel frattempo ritornati al potere in Franciacorta. Nessun Comune seguì l’esempio di Rovato, che fu riconquistata col sangue.
A partire da Rinascimento, il paese si caratterizzò per essere punto d’incontro fondamentale fra allevatori delle valli bresciane e della pianura.
Una vocazione commerciale che ancora oggi, a 500 anni di distanza, è viva e visibile nella tradizione della capitale franciacortina che ospita, ad esempio, il mercato merceologico del lunedì e “Lombardia carne”.